LA PALAZZINA DELL'ALFA RUBATA AL CINEMA
2007 / 30’
- regia di Elisabetta Sgarbi
- fotografia di Elio Bisignani
- ripr Gianni Belloni
- musica di Prodigy, Philip Glass, Brian Eno
Il 12 settembre 2007 il Comune di Milano dà il via alla demolizione dell'ex stabilimento dell'Alfa Romeo al Portello, per fare spazio a un tunnel che acceleri la già accelerata vita meneghina.
Ma la cronaca di uno scempio perpetrato alla memoria industriale di un Paese (un Paese che già da tempo ha dimesso le armi della propria forza produttiva) è, qui, cinema.
Un braccio meccanico intento a scardinare le mura della palazzina, esita tentenna, prova; come una forma umana è maldestra, fallisce la presa e, pur fallendo, distrugge, mostrando tutta la fragilità e povertà dell'umano che riesce fallendo e fallisce riuscendo, mai adeguando, comunque, l'intenzione al fatto.
Ma l'ossessione del gesto ripreso (e l'ossessione della ripresa) è l'ipnosi del male che si fa abitudine al male fino all'oblio di sé. Da cui ci si sveglia, d'un tratto. E l'umano diventa l'offeso, non più l'offensore, la vittima, non più il carnefice, il palazzo morente non il braccio assassino.
E il cinema, ossessione di una ripetizione, si fa, ora, denuncia: del potere dell'ignoranza e della superficialità; e grido per la sottrazione di un luogo della nostra memoria a vantaggio di un futuro oblio.