ELISABETTA
SGARBI

aka BETTY WRONG
 

TRESIGALLO, DOVE IL MARMO È ZUCCHERO

2006  /  30’

Tresigallo, dove il marmo è zucchero

Tresigallo, dove il marmo è zucchero

Di Elisabetta Sgarbi / Diego Marani

Film in dvd + libro disponibili su IBS

Diego Marani torna sui luoghi della sua infanzia e adolescenza; al suo paese, Tresigallo, e scrive una sceneggiatura che è un canto d'amore e di nostalgia per una terra che c'è ma che al tempo stesso è perduta, e solo può darsi nel ricordo e nel sogno a occhi aperti: ed ecco allora delinearsi, inquadratura dopo inquadratura, il profilo di un paese che lui da sempre porta sotto la pelle: le strade dritte e le piazze tonde, l'ipnotico disegno geometrico dei viali piastrellati, i portici illuminati dal sole, l'impercettibile senso del sacro di cui ogni cosa è permeata, le pedalate felici in bicicletta nel silenzio vitreo e nebbioso della campagna. E infine, la consapevolezza che finché le ruote della bicicletta girano, si è salvi, e ancora detentori di un segreto, quello di una terra antica in cui si radica un altrettanto antico orgoglio.

Diego Marani, autore del testo del film
Diego Marani è nato a Ferrara nel 1959. Funzionario internazionale, lavora presso il Consiglio dei ministri dell'Unione europea a Bruxelles. Nel 2000 è uscito per Bompiani il suo primo romanzo, Nuova grammatica finlandese, che gli è valso, tra gli altri, il Premio Grinzane Cavour. E' il romanzo in cui per la prima volta l'autore propone uno dei temi fondamentali della sua poetica fantasy, quello di un lingua primordiale dell'umanità in cui si riassume la profonda nostalgia del mondo contemporaneo per le sue misteriose e affascinanti origini mitiche. Lo stesso tema, sviluppato in una cornice di sapore sempre più mitteleuropeo, torna con forza nella sua seconda opera, L'ultimo dei vostiachi (Bompiani, 2002, Premio Campiello - Selezione Giuria dei Letterati e Premio Stresa), e in L'interprete (Bompiani, 2004), in cui l'esperienza vissuta della babele delle lingue e dei dialetti della terra si colora di un'aura avventurosa e thrilling, sulla scia della grande tradizione di Jack London e di Leo Perutz. Il compagno di scuola(2005, Premio Cavallini), e Come ho imparato le lingue (Bompiani, 2005) rappresentano invece l'altro aspetto della personalità letteraria di Marani: il ripiegamento interiore, la memoria come dono da coltivare segretamente per ricreare, attraverso il recupero dell'esperienza vissuta dell'infanzia e della giovinezza, le condizioni di una vita riconsegnata al Senso, al Valore primigenio. Nei Tascabili Bompiani è uscito nel 2003 il saggio A Trieste con Svevo, geniale ricostruzione dei percorsi reali e immaginari di uno dei maestri della narrativa del Ventesimo secolo, l'autore di La coscienza di Zeno.
Marani ha anche inventato una lingua tutta sua, l'Europanto, divertissement d'arte che gli ha consentito di civettare con l'universo fantastico che torna di volta in volta a esplodere e strutturarsi nei suoi romanzi e racconti, con una visionarietà metodica che costituisce il maggior pregio e fascino di questo scrittore.
Le opere di Marani sono tradotte e pubblicate in varie lingue.

Presentato al 59° Festival del Film di Locarno