ELISABETTA
SGARBI

aka BETTY WRONG
 

film per anno / biofilmografia / antologia critica

"Un Franco Battiato mai visto: spezzato, insertato, destrutturato e ricomposto in un insieme di Frammenti di una biografia per versi e voce. Pochi minuti e la Sgarbi ribalta il concetto di clip, come fosse la cosa più semplice del mondo..." Domenico Liggeri, Duel 79, aprile 2000 "Signori, prendete nota di questi tre nomi: Cinzia Bomoli, Anna De Manincor, Elisabetta Sgarbi. Date loro un budget e vi cambieranno le regole del gioco." Domenico Liggeri, Duel 80, maggio 2000 "Una storia girata a Londra quella curata dalla Sgarbi e realizzata avendo in mente Godard." La Stampa - 27 agosto 2000 "...questo lavoro ha inaugurato il percorso della Sgarbi in quello che ormai è il suo genere, il giornalismo artistico" Domenico Liggeri, Duel 84, novembre 2000 "Un gusto (a)cromatico che rimanda al primo Anton Corbijn, mentre l'ombra fuggente della mano che si staglia in pieno giorno è una fantastica suggestione attualizzata da espressionismo tedesco di cifra caligariana." Domenico Liggeri, Duel 86, febbraio 2001 (si veda anche Duel 85, dicembre 2000/gennaio 2001) "Elisabetta Sgarbi nella vita professionale solitamente si occupa di letteratura, come Editor in Chief della Bompiani. Ma, nei recessi delle passioni, ama coltivare anche il cinema. Un cinema legato sempre alla letteratura." Marina Cappa, Il Giorno "Il risultato visivo di Belle di notte non è solo rilevante. Come succede ogni volta che, contemplando l'arte, l'occhio si stacca dal rapporto fisico diretto e passa-coincide con l'obbiettivo di una cinepresa, il quadro si rompe, si tematizza in una forma diversa, perfino nella luce e nelle potenzialità coloristiche diventa altra cosa." Silvio Danese, Il Giorno "Scardinare la ritualità della fruizione dell'arte. Avvolgere l'oggetto, penetrarlo, frazionarlo, per poi farlo rinascere, con uno sguardo nuovo, 'vergine'. Elisabetta Sgarbi non finisce di stupire." Massimo Rota, Duel

Antologia critica di Notte senza fine - Amore Tradimento Incesto

"Un lavoro di studiatissimi primi piani e di pittoricità della parola che instaura la dimensione della scena in una sala cinematografica, una nuova (interessante) forma di linguaggio" Rodolfo di Giammarco, la Repubblica "E' un film che nella sua furente immobilità, nell'assenza di azione, nel suo algido fiume di parole, ti prende la pancia, specie se si è sensibili alle aggressioni del cuore" Anna Bandettini, la Repubblica "Avvolta in un titolo di un film culto di Walsh, Elisabetta Sgarbi debutta nel lungo con un seduttivo atto d'amore verso la parola. Cinema estremo e intelligente con attori tutti magnifici." Maurizio Porro, Corriere della Sera "Favola e sogno: scrittori in viaggio fino al termine della notte" Severino Colombo, Corriere della Sera "Ha fatto bene Elisabetta Sgarbi, rischiando di perdere il saluto dei perbenisti e degli amanti dell'arabesco floreale e dell'astrattismo istintivo, a ritrovare la radice della nostra civiltà in questa sorta di stilizzato, e mai orientalista, anzi strutturalista, fiore delle 'Mille e una notte'" Roberto Silvestri, Il Manifesto "La passione unifica i tre momenti congelati in una forma pressocché teatrale, ma senza rinunciare a sapienti impennate di curiosità che offre le immagini" Alessandra Levantesi, La Stampa "Nascono dal buio, cercano la libreazione nella fissità evocativa. Tra lo stage movie di Jarman (Wittgenstein) e la metafora di de Oliveira, ci sono queste adepte di Murnau." Silvio Danese, Il Giorno